Organizzazioni emotivamente intelligenti sono più performanti?

 

Per diverso tempo si è pensato che il mondo aziendale e quello delle emozioni fossero due universi distanti e che mantenere questa separazione fosse addirittura necessario per garantire il successo e il raggiungimento dei risultati. Progressivamente, però, questa concezione è stata completamente ribaltata grazie ai diversi studi sul benessere organizzativo condotti negli anni. D. Goleman e C. Cherniss del nuovo libro “Optimal – Dimentica la perfezione, evita il burnout e vivi al tuo meglio”  ci mostrano come attraverso l’intelligenza emotiva si possano raggiungere performance ottimali. 

Gli autori hanno un osservatorio privilegiato sul tema in quanto hanno fondato negli anni 90 il “Consorzio per la ricerca sull’intelligenza emotiva nelle organizzazioni” con lo scopo di far incontrare professionisti impegnati a sperimentare le applicazioni dell’intelligenza emotiva nelle aziende con ricercatori accademici. 

  

Nel libro vengono dapprima mostrati gli aspetti distintivi di uno stato ottimale e come vengono esplicitati esternamente attraverso la lente della performance sul luogo di lavoro. Nella  parte centrale  presentano le competenze che traducono l’intelligenza emotiva in azioni efficaci e come esse possano essere allenate per migliorare le performance individuali in azienda. Infine approfondiscono l’affascinante concetto  di organizzazioni emotivamente intelligenti  e di come siano in grado di  affrontare meglio le sfide in contesti di business sempre più incerti. 

Una lettura che consigliamo! 

 

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