Per anni lo stress sul posto di lavoro è stato considerato principalmente una questione individuale da gestire attraverso programmi di wellbeing o corsi di time management e di gestione dello stress. Fortunatamente, questa prospettiva  sembra essere superata. Sicuramente lo è per gli autori dell’articolo “Employee Stress is a Business Risk—Not an HR Problem” pubblicato su Harvard Business Review (A. Whillans, M. Chomse, L. Roos e R. Misra – Giugno 2025).

 

Gli autori sostengono che lo stress lavorativo deve essere trattato come un rischio critico per il business che richiede supervisione a livello apicale e manageriale. Questo cambiamento di prospettiva è necessario perché lo stress non è solo una questione di benessere personale, ma ha un impatto diretto su risultati aziendali fondamentali come il fatturato, la soddisfazione del cliente e le valutazioni delle prestazioni.

 

Le aziende spesso non riescono a quantificare e monitorare efficacemente i costi dello stress, il che contribuisce a trattarlo come un problema periferico piuttosto che integrato alla strategia aziendale.  Mappare il malessere dei dipendenti in risultati quantificabili permetterebbe di identificare soluzioni mirate per ridurre il rischio di interruzioni, proteggere la salute della forza lavoro e sbloccare vantaggi competitivi a lungo termine.

 

In sintesi, l’importanza di riconoscere lo stress lavorativo come un rischio aziendale significativo e di adottare misure proattive per gestirlo a livello strategico, piuttosto che relegarlo a un problema di benessere individuale da gestire esclusivamente a livello HR.

 

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