Dal nostro blog: Talento a chi?

Le organizzazioni studiano strategie di attraction, si cercano soluzioni, investono in campagne di employer branding, ridisegnano processi di Onboarding per attrarre i migliori talenti.

 

Secondo l’autrice dell’articolo, Anastasia Santilli, Learning Designer in Mylia, la sfida nasce da un pensiero ‘viziato’ che porta a considerare e a percepire solo un tipo di talento, quello fatto e finito, pronto all’uso. In realtà ognuno di noi è un potenziale talento, ognuno di noi potrebbe eccellere in un determinato lavoro, contesto, attività.

 

In realtà ognuno di noi possiede potenziali talenti e potrebbe eccellere in una determinata attività e contesto. È una questione di combinazioni che stimolano la persona a distinguersi, motivata e soddisfatta da ciò che riesce a fare bene.
In quest’ottica può valer la pena fare qualche riflessione sul concetto stesso di talento.

 

Buona lettura!