Formare per crescere – Gli scenari del training tra benessere delle persone e sviluppo delle risorse
Pochi ambiti dell’economia e del mercato del lavoro hanno subito profonde trasformazioni così rapide e profonde come la formazione aziendale. Nel passaggio epocale da “benefit” ad asset strategico per la competitività del business, la formazione si è evoluta anche in termini di formati e metodologie. Nel frattempo, sono cambiati anche i lavoratori.
I driver della crescente importanza della formazione e della sua trasformazione vanno dal passaggio dalla società del “posto fisso” a quella del lavoro flessibile; all’accelerazione del progresso tecnico e all’effetto disruptive di tale progresso che fa diventare alcune professioni completamente obsolete.
Alla sempre maggiore consapevolezza che le skill tecnico-scientifiche vadano affiancate alle cosiddette social skill; all’irruzione sul mercato di strumenti digitali e la crescente importanza che i lavoratori più giovani attribuiscono all’evoluzione e alla diversificazione della propria carriera.
Tali fattori hanno portato il management delle imprese a ripensare l’organizzazione interna concependo l’aggiornamento delle competenze non come un momento occasionale, ma come un’abitudine costante che deve coinvolgere ogni dipendente.
La pandemia ha poi accelerato queste tendenze inducendo le imprese a diventare ibride e ad affiancare, anche nell’ambito della formazione, all’approccio tradizionale uno più innovativo, caratterizzato dall’utilizzo di mezzi informativi e strumenti di apprendimento, quali per esempio microlearning o gamification.
Sono questi i temi al centro del nuovo white paper firmato Mylia “Formare per crescere – Gli scenari del training tra benessere delle persone e sviluppo delle risorse”.
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